11 e 12 SETTEMBRE 2021, FERRARA – Giardini Estensi, Parco Massari.

Cercasi Volontari per Banchetto Help Zimbabwe a GIARDINI ESTENSI, Parco Massari.

Cari amici del Progetto Diga – Emergenza Zimbabwe,
sab. 11 e dom. 12 settembre dalle ore 9 alle 20 “Giardini Estensi” ci ospita ancora nel Parco Massari tra gli espositori di fiori.

Abbiamo bisogno di volontari per aiutarci qualche ora al banchetto dove promuoviamo il nostro operato all’ospedale di St. Albert e raccogliamo fondi vendendo piantine e manufatti. Ricordiamo che il ricavato è interamente utilizzato per l’acquisto di alimenti e fermaci per l’ospedale di St. Albert in Zimbabwe.

E’ un’opportunità per invitare amici e stare insieme contribuendo ad aiutare e conoscere meglio la realtà di un popolo in grave difficoltà.
Chi è disponibile ad aiutarci per qualche ora al banchetto me lo scriva.

Per cortesia diffondente l’invito che segue a chi crediate possa gradire.

Vi ricordo che è solo con il passaparola che facciamo conoscere il Progetto Diga – Emergenza Zimbabwe (a seguire sintesi del nostro operato presso l’Ospedale di St. Albert in Zimbabwe)

Grazie

Marcello Girone Daloli (Promotore Progetto Diga – Emergenza Zimbabwe)

3713708905

Chi siamo

Il Progetto Diga – Emergenza Zimbabwe
nasce nel 2006 da un’esperienza di Marcello Girone Daloli presso l’ospedale di St. Albert nel nord dello Zimbabwe dove ha operato per 40 anni il medico missionario Rosalba Sangiorgi. Da allora molte persone hanno condiviso la necessità di darsi da fare per garantire acqua, sussistenza alimentare e cure mediche a molti Zimbabwani. L’ospedale è l’unico riferimento sanitario per 139.000 abitanti di un’area vastissima e sopravvive in condizioni precarie con 3 medici, 26 infermieri, 140 posti letto e poca energia elettrica. Aveva accesso a pochissima acqua perché sei su sette pozzi artesiani si erano prosciugati. Grazie all’impegno e al sostegno di molti di noi oggi, oltre ad accedere all’acqua potabile, a St. Albert si può coltivare e ricevere le cure appropriate. Nel corso di 15 anni, infatti, il lavoro di volontari in Italia ha permesso di raccogliere i fondi necessari per terminare una diga, portare un chilometro di tubature fino all’ospedale, montare due impianti di potabilizzazione, ripristinare i pozzi e irrigare 4 ettari di campi. Spesi: 198.000 euro – incredibile ma vero! – raccolti grazie a tante piccole iniziative e con il passaparola. Con questi soldi si è solo comprato materiale (molto è stato donato), spedito dall’Italia. La manodopera è stata messa dalla popolazione. Ingegneri e tecnici, oltre a chi aiuta a creare eventi per promuovere il progetto e la raccolta fondi, lavorano in assoluta gratuità, senza neppure rimborsi spese. Ogni movimento sul conto corrente dedicato è reso trasparente a chiunque.
Nel 2017 per sopperire alla carestia alimentare, data dalla siccità, in 4 mesi sono stati consegnati pacchi alimentari a 4.000 famiglie. Oltre a tutto questo si continuano a spedire i farmaci necessari e a migliorare le infrastrutture dell’ospedale: rifacimento dell’impianto elettrico e molto altro. Vedi sul nostro sito: www.help-zimbabwe.org.

Per mantenere le infrastrutture realizzate è necessario continuare a formare il personale locale, oltre a portare avanti quello che quindici anni fa sembrava impossibile: garantire acqua e cibo a chi non ne ha per sopravvivere e cure mediche ai malati.

Con poco si può cambiare la vita di migliaia di persone!
Lavorare in assoluta gratuità ha reso tutti noi volontari felici e soddisfatti. Per noi è una Donoterapia!

Pagina FB: https://www.facebook.com/HelpZimbabwe.org

Ufficio Stampa Help Zimbabwe

[Comunicato stampa ricevuto in redazione]

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